a cura dell’avv. Rossella Mileo
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Buongiorno Avvocato, le scrivo poiché sono la mamma di un bambino che ha scelto di non pubblicare foto di suo figlio su internet o sui social. Noto che però molti altri genitori lo fanno senza alcuna preoccupazione, ed in contesti diversi, spesso senza rendersi conto che le foto e i video che loro stessi o terzi pubblicano o postano si diffondono velocemente in rete o ritraggono immagini di altri bambini senza l’autorizzazione dei genitori. È lecito tutto ciò?
Ringrazio della Sua gentile domanda, che pone l’attenzione su un argomento ampio e controverso, ma di forte attualità. Per risponderle, partirò da un principio che tutela non solo il minore, ma tutti noi: la persona e la sua immagine sono beni inviolabili di ogni società civile, tutelati dalla nostra costituzione; quando, poi, si parla di minori, alla tutela della dignità e della riservatezza si aggiunge la necessità di garantire un armonico sviluppo della loro personalità e si impongono, pertanto, maggiori limiti e cautele.
La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia sancisce che “nessun fanciullo può essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa o nella sua corrispondenza, né a lesioni illecite del suo onore e della sua reputazione”. Nel nostro ordinamento, la tutela dell’immagine della persona, ed in particolare quella del minore, è riconosciuta dalla nostra Costituzione, dalla legge sul diritto d’autore e dal Codice civile, che disciplina l’abuso dell’immagine altrui.
La legge sul diritto d’autore esprime il concetto basilare che “il ritratto di una persona non può essere esposto senza il suo consenso”: essendo l’immagine un dato personale rappresentato dalle fattezze della persona, è dunque protetto dalla normativa sulla privacy, e pertanto il consenso al suo utilizzo deve essere espresso. Il Codice in materia di privacy interviene anche per il minore, che ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano, ed il loro trattamento deve svolgersi nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale del minore.
Lo stesso Codice impone a chi intende pubblicare l’immagine di una persona, di rispettare alcuni adempimenti: in primis, l’acquisizione del consenso espresso dell’interessato, che deve avvenire in forma scritta, e, in secondo luogo, l’informazione preventiva all’interessato delle finalità e delle modalità del trattamento e dei diritti di cui è titolare, come ad esempio il diritto di ottenere la cancellazione o la trasformazione in forma anonima del dato personale. Ad esempio: nel caso in cui l’immagine di una persona o di un bambino sia stata esposta o diffusa, senza il preventivo consenso, l’autorità pubblica può disporre che cessi l’abuso, oltre imporre il risarcimento dei danni patrimoniali e morali; inoltre, si commette reato nel caso in cui la pubblicazione illecita dell’immagine o del video offenda il decoro e la reputazione dell’interessato o dei suoi genitori, e si può essere puniti con la reclusione fino a tre anni.
Da ultimo, se la pubblicazione di foto e video di bambini avviene da soggetti pubblici (per esempio, scuole) o da privati (professionisti, società commerciali..), oltre a dover fornire all’interessato l’informativa sulla privacy, il consenso dovrà essere espresso obbligatoriamente per iscritto – la cosiddetta “liberatoria” – da parte di entrambi i genitori di tutti i bambini ritratti o ripresi.
In ogni caso, cara mamma e lettrice, comprendo il Suo pensiero, che, come ha visto, parte dalla legge e si fonde con il buon senso, nella considerazione ultima che il minore, sebbene ancora incapace a compiere atti giuridici, è una persona e va considerata tale e protetta, oltremodo poiché indifesa e senza voce: quali genitori o loro rappresentanti, abbiamo il compito di salvaguardare la dignità e l’identità dei nostri figli, tutelandone l’immagine, che solo la persona del minore, da adulto, potrà scegliere di disporre liberamente, secondo sua volontà.