Notte Bianca di Gaggiano: unica e meravigliosa

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testo Marco Costanzo • foto Antonio Varieschi

Esco di casa alle 19,45, a piedi con mia figlia Ilaria per recarmi nel centro del paese. La macchina l’ho parcheggiata vicino alla piazza della Repubblica nel pomeriggio per averla vicino per il ritorno a tarda notte, sapendo che dalle 19 in poi non ci sarebbe stato un parcheggio in zona neppure pagandolo.

È la serata della Notte Bianca più bella dell’hinterland milanese, l’edizione del decennale, la prima dopo la modifica della viabilità che, secondo alcuni, non si poteva fare perché non c’è spazio per l’ambulanza in via Roma in caso di bisogno. La prima organizzata dalla Pro Loco che, per buona pace degli “alcuni” di cui sopra, ha risolto il problema affittando delle bancarelle più strette dei normali gazebo e le ha posizionate in modo che rimanessero i tre metri richiesti per il passaggio dei mezzi di soccorso, dimostrando che i problemi si possono risolvere coi fatti e non con le parole. La Pro Loco, dicevo, una squadra di ragazzi davvero in gamba, capaci di mettere in piedi un evento grande, importante e partecipato, lavorando intensamente per settimane senza sosta, curando l’organizzazione in maniera maniacale e puntigliosa per offrire ai Gaggianesi una notte unica.

Cammino con mia figlia, parlando di vacanze, di scuola e di amici. In lontananza si sente già la musica e si vedono le prime bancarelle, quelle di via Carroccio, hobbisti ed artigiani che espongono le loro creazioni. Ci dirigiamo verso il Naviglio ed entriamo in via Roma. L’atmosfera è di festa, c’è ancora poca gente e si cammina bene, il sole è quasi al tramonto, tra poco sparirà dietro la chiesa offrendo uno scenario meraviglioso. Ma Gaggiano è così: meravigliosa.

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Il profumo di griglia si spande nell’aria accompagnato dal caratteristico sfrigolio, le pizzerie hanno posizionato all’esterno i tavolini e le spillatrici per la birra e stasera ne scorrerà tanta, davvero. La musica si sente forte, ogni punto musica è attrezzato con service e banchi mixer, alcuni offrono musica riprodotta, altri dal vivo. Incrocio le ragazze addette alla gestione degli espositori, Samuela, Elisa e Carla, lavorano per il Comune e penso al “mazzo” che si sono fatte oggi e i giorni precedenti. Sono insostituibili. 

Mi fermo allo spaccio di Silvia, un piccolo locale appena aperto, anzi, in realtà aperto per la notte bianca, l’inaugurazione sarà a settembre ma lei, con la determinazione che la contraddistingue ha voluto esserci per proporre un prodotto caratteristico ed inusuale per una serata di questo tipo: la michetta col salame. Ne prendo una da un grosso cesto di vimini, avvolta nella carta di giornale (per alimenti) così come si faceva una volta, insieme a mezzo bicchiere di Bonarda. Credo di non aver mai mangiato un panino più buono: michetta fragrante, salame km zero fantastico e vino eccellente. Le strade cominciano a popolarsi, so che a breve si riuscirà a malapena a camminare. 

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La seconda tappa è presso l’enoteca di Silvia, in via Liberazione. I suoi cocktail sono il top, non potrebbe essere diversamente visto che lei è sommelier e conosce bene il mondo del “bere”. Prendo un Blue Moon (per forza, oggi è anche il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna) fatto con vodka, blue curaçao, triple sec, succo d’ananas e schweppes lemon. Fantastico! Non bevo molto ma quando bevo mi piace bere bene… 

Proseguiamo il nostro giro andando nell’altra sponda del Naviglio, in via Gozzadini, dove c’è la maggior parte di street food. Il sole è tramontato ma le mille luci della festa illuminano a giorno e c’è tantissima gente. Faccio la fila al food truck del mio amico Giovanni che per l’occasione si è attrezzato con gazebo di fianco al furgone, prendo patatine e una bibita per Ilaria. Sono circa le 22 e le strade sono zeppe di gente. Da questo momento fino a notte fonda non si riuscirà quasi a camminare. 

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Migliaia di persone invadono il centro di Gaggiano, tutti i punti food e drink sono presi d’assalto, la gente si diverte, mangia, balla e chiacchiera. Molti tentano la fortuna allo stand della Pro Loco che per l’occasione ha ideato un gioco-sfida: chi riesce a resistere almeno 2 minuti appeso ad una sbarra di ferro posta a 2,30 metri di altezza da terra vince una birra. Il gioco ha successo, i ragazzi fanno la fila per per dimostrare le proprie doti fisiche e per vincere il premio.

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Nelle piazze gli spettacoli si susseguono, le bellissime ballerine e ballerini dell’Ipanema Show do Brasil, gli acrobati dell’Eclips Acrobatic Show, la casa del Mago, i truccabimbi e persino un tizio con un gigantesco boa costrictor che si avvinghia attorno al coraggioso di turno. A mezzanotte e mezza inizia lo spettacolo pirotecnico, giochi di luce illuminano il cielo sopra il ponte pedonale. Dieci minuti con la testa all’insù fino al gran finale, bello e suggestivo. 

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Incontro alcuni amici della Pro Loco, sono stanchi morti ma hanno gli occhi che sorridono, soddisfatti della serata. E non potrebbe essere diversamente, è stata l’edizione della Notte Bianca più bella di sempre, la più partecipata. Qualcuno dice 5 mila ma io credo che ci siano stati almeno 8 mila visitatori. Nessun incidente, nessun problema, solo tanto divertimento e grande festa. 

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