di Marco Costanzo
Qualche giorno fa ho accompagnato mia figlia a scuola ed essendo giorno di ritiro del cartone, i marciapiedi erano pieni di scatole in attesa di essere ritirate dai camion arancioni della Sasom. Attraversando il paese mi sono stupito nel vedere quante scatole col “sorriso” c’erano insieme a quelle anonime o brandizzate da altri marchi. Praticamente ce n’era almeno una ogni 3 o 4 mucchi. Questo significa che Amazon sta diventando sempre più utilizzato per gli acquisti.
Bene? Male? Sicuramente male per i commercianti che devono fare la lotta contro un nemico troppo più forte di loro, un nemico contro il quale non c’è possibilità di vittoria. Lo dico con dispiacere perché so che ogni commerciante mette cuore anima e tanto sudore nella propria attività e vedersi sopraffare da un antagonista così maledettamente forte fa male. Purtroppo però bisogna prenderne atto ed è inutile (come spesso vedo) dire “basta non comprare su Amazon” oppure “io non compro da loro per principio” perché la stragrande maggioranza delle persone guarda (giustamente) il proprio portafoglio ed i prezzi di Amazon sono decisamente più competitivi dei prezzi del commerciante sotto casa, il quale deve fare i conti con l’affitto, le bollette e le quantità di prodotti acquistate dal proprio fornitore che non gli consentono di spuntare prezzi di acquisto concorrenziali. Tralascio il discorso tasse perché ci si addentrerebbe in un argomento senza fine e sul quale non sono preparato.
Che fare quindi? Aspettare agonizzando la lenta ma inesorabile chiusura di tutti i negozi? No. Ci sono alcune cose che i commercianti possono fare per sopravvivere, una di queste è offrire un’esperienza, dare un valore aggiunto al proprio lavoro.
Cosa significa? Significa che una cartoleria può proporre laboratori creativi per bambini nel proprio negozio (come fa molto bene la mia amica Sara), un fiorista può organizzare mini corsi di giardinaggio, una merceria corsi di cucito o piccole riparazioni, un’enoteca corsi per conoscere e degustare il vino. Insomma attrarre e fidelizzare il cliente con qualcosa che i grandi e-commerce non possono fare. Un po’ come fa (molto più in grande) Apple nei suoi store, nei quali dà la possibilità a tutti di usare senza limiti tutti i propri prodotti, nei quali svolge corsi di fotografia, video, creazione musica gratuiti anche per le scuole, nei quali, se compri un loro prodotto, ti mette gratuitamente a disposizione un tecnico per insegnarti ad utilizzarlo.
Insomma, il segreto è differenziarsi rispetto al freddo e-commerce digitale, ma anche differenziarsi rispetto al grande centro commerciale. Offrire un’esperienza che, insieme a buoni prodotti, cortesia, competenza e disponibilità possono ancora fare la differenza.